L’eredità dei Programmi complessi e le nuove pratiche urbane di rigenerazione: Torino e Roma, due casi a confronto
Il contributo è frutto della tesi magistrale di ricerca conclusa nel dicembre 2016 “La rigenerazione urbana nelle periferie: i casi studio di Falchera e Tor Bella Monaca”, che ha indagato approfonditamente come si è trasformato, dagli anni ‘90 ad oggi, il concetto di rigenerazione urbana in Italia. La rigenerazione urbana delle “aree in crisi” ha infatti conosciuto nel nostro Paese diverse fasi che l’hanno portata ad assumere sfumature di significato anche sostanzialmente differenti nel corso degli anni. Oggi infatti quell’idea di “approccio integrato”, proprio della grande stagione dei “Programmi Complessi”, è spesso ridotta a retorica nei nuovi programmi, che paiono privilegiare sempre di più un intervento di tipo fisico, e poco orientato ad un mix di azioni materiali e immateriali. Tuttavia è sempre più frequente osservare, proprio nei quartieri più problematici delle città italiane, micro-interventi di rigenerazione urbana dal basso, che conservano quell’ idea di integrazione tra azioni sociali e fisiche, di sviluppo locale e di partecipazione, ma che non sempre riescono ad interloquire ed avere un supporto/riconoscimento dalle realtà istituzionali.
A partire dalla messa a confronto di Falchera a Torino e Tor Bella Monaca a Roma, l’articolo intende indagare più ampiamente le nuove forme di rigenerazione urbana e come queste abbiano assunto caratteristiche peculiari nei due contesti di riferimento. Entrambi i quartieri sono stati infatti oggetto tra gli anni ’90 e 2000 di alcuni grandi progetti di rigenerazione, mentre oggi sperimentano nuove pratiche urbane bottom-up e tailor-made: micro-interventi di riconquista di spazi e servizi che nascono dagli abitanti. I modi e le forme con cui si sono realizzati questi esempi di trasformazione presentano però alcune significative differenze che sono il risultato anche di “agende urbane cittadine” che hanno affrontato in modo diverso la questione delle “periferie”. Infatti, in assenza di una politica di rigenerazione a livello nazionale, il tentativo di coordinamento su scala locale della rigenerazione urbana ha influito sugli esiti a breve e lungo termine degli interventi di natura complessa. Mentre a Torino l’eredità del Progetto Speciale Periferie si può osservare ancora oggi, a Roma la mancanza di una chiara politica di rigenerazione urbana, insieme ad un forte arretramento del welfare pubblico, ha determinato una polarizzazione netta tra soggetto pubblico e cittadinanza attiva.
The legacy of the Programmi Complessi (Complex Programs) and the new urban regeneration practices: Turin and Rome by comparison
This paper is the result of the master thesis “Urban regeneration in suburbs: Falchera and Tor Bella Monaca case studies”, discussed in December 2016. This thesis investigated in depth how the concept of Urban regeneration in Italy has changed since the 1990s to nowadays. In fact, in Italy urban regeneration of deprived areas passed through different phases. It also assumed several shades of meaning, even substantially different, along the years. Indeed, nowadays the idea of “integrated approach”, typical of the great season of “Complex Programs”, is often reduced to the rhetoric of new transformation programs, which seems to focus mainly on physical intervention and less oriented to a mix of structural and non-structural actions. However, in the most vulnerable italian cities’ neighborhoods, it is increasingly common to observe micro and bottom-up urban interventions, that shall keep the idea of integration between social and structural actions, local development and participation. Even so, these practices do not always succeed and got involved and find a support from upper institutional levels.
Starting from the comparison of the neighborhoods of Falchera in Turin and Tor Bella Monaca in Rome, the article aims to investigate more extensively the new forms of urban regeneration and how these experiences have assumed peculiar characteristics in the two contexts of reference. Both neighborhoods had huge regeneration projects during 90’s and 2000’s decades, and today they experience new bottom-up and tailor-made urban practices: the reclamation of spaces and services that arise from the inhabitants. However, there are many differences between the ways and the forms in which these examples of transformation have been realized. Some of these significant differences are also the result of “urban agendas” that have dealt with the issue of “suburbs” in different ways. Indeed, with the absence of an urban regeneration policy at national level, the attempt of coordination on urban regeneration at the local level affected short and long term outcomes. In Turin, the legacy of the “Progetto Speciale Periferie” (Special Periphery Project) can still be observed today. In Rome, on the other hand, the lack of a clear urban regeneration policy, coupled with a strong decrease of public welfare level, determined a polarization between public institutions and citizens.
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