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Lingua e progetto. Testualità e performatività nel Capitolato speciale d’appalto

Valerio Della Scala, Costanza Lucarini

Perché affiancare la linguistica e i suoi strumenti di analisi a un documento tecnico-normativo come il Capitolato speciale d’appalto? L’istanza di una maggiore consapevolezza metalinguistica da parte degli addetti ai lavori, già delineata in alcuni studi lessicografici sulla lingua dell’architettura, si traduce nel presente articolo in un nuovo approccio analitico. Unendo competenze linguistiche e professionali ci si propone pertanto di inquadrare le caratteristiche lessicali, morfosintattiche e testuali di alcuni Capitolati, al fine di migliorarne la leggibilità e la performance. Ci si domanda, infatti, quanto la codifica linguistica e la struttura testuale del Capitolato speciale influiscano sulla ricezione, sulla dimensione operativa e, più in generale, sulla prassi progettuale.
L’esecuzione del progetto avrebbe un decorso meno lungo e più lineare se la lingua fosse meno codificata, o tale codifica è utile e funzionale agli addetti ai lavori? E, in relazione a ciò, che valore ha la consapevolezza metalinguistica degli attori coinvolti nel processo progettuale?

 

Language and project. Textuality and performativity in the Capitolato speciale d’appalto

Why combine linguistics and its analytical tools with a technical-normative document such as the Capitolato speciale d’appalto? This paper explores a new analytical approach to respond to the demand for a greater metalinguistic awareness among professionals, already outlined in some lexicographic studies on the architectural language. By combining linguistic and professional skills, it is proposed to frame the lexical, morphosyntactic and textual characteristics of some of these documents (Capitolato speciale), towards an improvement of their readability and performance. The implicit question underlying the work concerns the way in which the linguistic coding and the textual structure of this specific document affect the reception and the practical dimension of the design practice. Would the performance of the project be shorter and more linear if the language were less codified, or is this coding useful and functional for professionals? And, consequently, what is the role of metalinguistic awareness?

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