LXXVIII, 1. Editoriale. «Con salda fondazione»/ Editorial. «With firm foundation»
Il motto della SIAT, di cui «Atti e Rassegna Tecnica» è espressione, evidenzia le profonde basi sulle quali la Società e la Rivista, dal 1866, si reggono.
Le fondazioni, tuttavia, sono fatte per reggere edifici, che continuano a svilupparsi nel tempo: allo stesso modo, «A&RT» non ha mai cessato di crescere, adeguandosi via via ai mutamenti culturali, sociali e disciplinari (come documentato anche dal numero LXVII-1-2-3 del 2013 che riscostruisce una parte della storia della SIAT). La Rivista, attraverso vari gradi di evoluzione, cui fondamentale contributo hanno dato alcuni Soci eminenti e validi collaboratori esterni, nel tempo è passata da presentarsi come il bollettino di una elitaria società di professionisti e savant, all’attuale forma di pubblicazione elettronica open access (pur sempre affiancata dalla stampa di una quantità ridotta di copie per mantenere la continuità presso alcune prestigiose biblioteche).
E proprio la necessità di rispondere meglio alle modalità di una fruizione ormai prevalentemente on-line ha portato all’evoluzione grafica che questo primo numero del 2024 introduce. La consultazione a schermo, infatti, se da un lato consente di mettere a disposizione del lettore una grandissima quantità di informazioni, dall’altro esige una chiarezza e semplicità di impostazione della pagina che la rendano fruibile anche su schermi di piccole dimensioni, con modalità di lettura che non sono più quelle relative alla carta stampata.
Così, questo restyling, mantenendo saldi i principi organizzativi generali della Rivista, ne facilita la lettura definendo meglio la gerarchia interna dei saggi, alleggerendo la composizione della pagina, riducendo gli storici caratteri con grazie ai soli titoli e sottotitoli, rendendo più chiaro l’indice, organizzando i singoli saggi in maniera tale che la prima pagina di ciascuno di essi comprenda in maniera immediata tutti gli elementi necessari alla sua identificazione, compreso il codice DOI (altra novità introdotta con questo numero), portando le note a correre a fianco del testo nella pagina relativa. Permane la suddivisione nelle sezioni di Rassegna (i cui contributi sono sottoposti a peer review) Atti, Recensioni e Cronache; sostanzialmente invariata la copertina, la cui impostazione grafica ha garantito e garantisce ad «A&RT» immediata riconoscibilità.
L’ambizione, mantenendo «Atti e Rassegna Tecnica» al passo con i tempi, è quella di farne sempre di più uno strumento aggiornato e appetibile, pienamente e consapevolmente inserito nel contesto culturale in cui si trova, aperto ai contributi di giovani studiosi.
In quest’ottica vanno considerati i contributi pubblicati in questo numero nella sezione Rassegna: i primi tre saggi, che spaziano dall’innovazione nelle tecniche cimiteriali (Paganelli) alle modalità di implementazione del verde urbano di fronte alla crisi climatica, attraverso la comparazione dei casi studio di Rotterdam e Torino (Diazgranados Pinzón e Nossa Pardo), fino ai temi di restauro di parti poco conosciute del Palazzo Reale di Torino (Azizi e Baravalle), derivano da tesi di laurea magistrale, a riprova del fatto che quello della tesi è ancora – se correttamente sviluppato – uno strumento per fare ricerca. Da una ricerca di dottorato in corso deriva invece il saggio di Assalve, che indaga gli esiti del poco studiato terremoto ligure del 1887, in particolare dal punto di vista delle dinamiche della fase ricostruzione. Alaimo, Giusti e Marzi, infine, riassumono per «A&RT» un più ampio lavoro di ricostruzione di una esemplare vicenda industriale torinese, quella della Resinflex, la cui chiusura ha (per ora) impedito una adeguata diffusione degli esiti della ricerca.
Gli Atti, ancora una volta frutto della collaborazione con la Fondazione Santagata per l’Economia della Cultura, rendono conto degli esiti della terza edizione (2023) del programma educativo Heritage: Beyond
Walls. La Rivista, presentando i primi tre progetti selezionati (più uno oggetto di menzione speciale) in seguito alla partecipazione al concorso, è orgogliosa di contribuire, seppure in minima parte, alla ricostruzione del capitale culturale siriano. La messa a dimora, nei giardini del Palazzo Reale di Torino, di 500 piante di Rosa di Damasco sugella simbolicamente la collaborazione tra Torino e la Siria.
Le Recensioni rendono conto di un variegato insieme di volumi e di mostre, tra cui spiccano quelle dedicate a Carlo Mollino in occasione del cinquantennale della morte, nonché l’esposizione Liberty. Torino capitale, organizzata dalla SIAT a compimento di un lungo percorso dedicato alla valorizzazione dell’Art Nouveau.
Le Cronache, infine, ospitano un sentito e personale omaggio, da parte di un Socio, al magistero di Beppe Varaldo, sulla base di documenti inediti.
Davide Rolfo, Direttore di «A&RT»
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