Rassegna

Torino e le storie dell’abitare: alcune piste di ricerca

Filippo De Pieri, Gaia Caramellino, Cristina Renzoni, Davide Rolfo

L’ultimo decennio ha visto la moltiplicazione e maturazione di una serie di studi dedicati all’architettura residenziale ordinaria delle città italiane dei decenni successivi alla seconda guerra mondiale. In particolare l’attenzione si è focalizzata su quei settori di città costruiti dal mercato durante la fase del boom, spesso nella forma di edifici multipiano destinati a una clientela che andava dagli strati superiori della classe operaia ai ceti medi urbani.

Questo scritto si sofferma su alcune questioni relative a questo ambito di studio, sollevate da alcune ricerche torinesi. Il primo paragrafo si concentra sul modo in cui le storie dell’abitare consentono di costruire uno sguardo sulla costruzione della città contemporanea; la seconda parte indaga le implicazioni per una storia delle professioni dell’architettura; la terza parte discute alcuni aspetti urbanistici della questione; il paragrafo conclusivo, infine, tira le fila di questa riflessione aprendo ai temi della storia pubblica, che appaiono oggi meritevoli di maggiore attenzione proprio a partire da alcuni risultati acquisiti.

 

Turin and its housing stories: some research paths

The last decade has seen the multiplication and maturation of a series of studies dedicated to the ordinary residential architecture of Italian cities in the decades following the Second World War. In particular, attention has focused on those sectors of the city built under a free market regime during the economic “boom”, often in the form of multi-storey buildings intended for customers ranging from the upper strata of the working class to the urban middle classes.

This paper focuses on some issues related to this field of study, raised by some research developed in Turin. The first paragraph focuses on the way in which housing history can contribute to building new perspectives on the construction of the contemporary city; the second part and third part examine the implications of a housing-focused approach for, respectively, the history of the architectural professions and the history of urban planning; finally, the last paragraph pulls the strings of this reflection by opening to public history strategies, which seem to deserve a stronger attention as a potential development of recent research outcomes.

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