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Formazione, tra accademie e professioni: esperienze laboratoriali

Interdisciplinarità e internazionalizzazione sono parole-chiave di ogni bando, programma o progetto di trasformazione del territorio, parole-chiave che – tuttavia – rischiano di ritrovarsi logore prima ancora di arrivare alla verifica della pratica professionale. Le quattro esperienze laboratoriali qui sinteticamente presentate – selezionate all’interno di una sempre più ampia, e talora dispersiva, offerta formativa – evidenziano la necessità di percorsi educativi non retorici, orientati a obiettivi e problemi concreti, su cui far operativamente convergere discipline diverse e complementari. Fissiamo qui solo alcune note di sintesi, prima di dar voce direttamente ai giovani studiosi e professionisti che hanno collaborato alle iniziative.
Innanzitutto, l’interdisciplinarità e l’internazionalizzazione non dovrebbero essere imposte solo in ossequio a regolamenti e circolari di tipo amministrativo: risultano utili e fattive solo se esito di convergenze radicate in solide tradizioni di studi, in aggregazioni non artificiose di ricercatori con formazioni e provenienze diverse, accomunati dalla necessità di rispondere a specifici problemi. Interdisciplinarità e internazionalizzazione non possono essere considerati degli apriori di rito, dei luoghi comuni, ma esigenze reali che arrivano a buon esito dopo faticosi percorsi di ascolto, dialogo e rispetto di competenze e metodi diversi.
In particolare, i contributi formativi internazionali sono utili non solo per portare un “punto di vista” diverso, magari eccentrico o folklorico, ma piuttosto per testimoniare le specificità culturali e teoriche locali che assumono le discipline, radicandosi in contesti diversi. Concetti quali cultural heritage, regeneration, digital o monitoring non sono semplici traduzioni anglofone o anglofile di analoghi concetti italiani, ma portano con sé tradizioni e filosofie di ricerca diverse, che tuttavia sono chiamate a convergere per affrontare problemi condivisi.
La pluralità delle istituzioni coinvolte è poi uno dei requisiti necessari per impostare percorsi formativi pensati interdisciplinarmente e internazionalmente. Anche in questo caso non si tratta di sterili patrocini o di sfilate di loghi e mostrine, ma di veri e propri progetti culturali, in cui il contributo di ogni istituzione è specifico, tassello insostituibile che testimonia il ruolo sociale di ogni progetto di interpretazione e trasformazione del territorio.
Da tale punto di vista, accademia e professioni devono non solo dialogare, ma trovare temi concreti su cui misurare la propria capacità di progettare la conoscenza e l’intervento, ciascuno con le proprie responsabilità. Alcuni dei temi di formazione laboratoriale proposti agli studenti emergono quasi spontaneamente dalle pagine di cronaca e dall’esperienza professionale: il recupero del patrimonio esistente nei borghi rurali, in particolare del patrimonio di interesse religioso dismesso o sottoutilizzato; il rapporto tra innovazione digitale e valorizzazione del patrimonio culturale; il rischio sismico e i diversi tipi di vulnerabilità del territorio e del patrimonio. La formazione professionale può offrire proposte interessanti, ma che possono diventare pratiche reali solo se i temi epocali qui evocati diventeranno anche agenda politica, occasioni in cui possano convergere ricerca accademica e ricerca professionale, finanziamento pubblico della ricerca e intervento di imprenditoria e capitali privati.

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Sewing a small town. Un laboratorio culturale per la rinascita delle “hilltowns” di Bussolino e Bardassano
Sewing a Small Town. A Cultural Laboratory for the Rebirth of Bussolino and Bardassano “Hilltowns”
Cinzia Gavello
The third edition of the architecture summer school Sewing a small town. Hilltowns and culture of landscape took place in Gassino Torinese from July 17 to 29, 2017, involved thirteen participants and aimed to identify effective design solutions for the enhancement of the two villages of the Municipality of Gassino Torinese, Bussolino and Bardassano. The reuse of existing buildings, the creation of new receptive structures and the integration of the urban fabric with the system of empty spaces were some of the project themes through which the summer school participants explored different possibilities for intervention through the application of contemporary and sustainable architecture and reaching the definition of project proposals as effective as in line with the local constructive tradition for the touristic enhancement of the two villages.

 

Paesaggio Culturale e Digitale. Considerazioni a margine di Digital Nubia
Cultural and Digital Landscape. Comments on Digital Nubia
Noemi Mafrici
The paper suggests some considerations about the Summer School Cultural Heritage in Context. Digital Nubia, within the program of the international collaboration between Politecnico di Torino and UCLA (University of California, Los Angeles). The school focused on the analysis and recreation, through the methodologies of the digital humanities, of the Nubian Cultural Heritage that was at the centre of the UNESCO rescue campaign in the 1960s.

 

Edifici di culto dismessi: conservazione e rigenerazione in una prospettiva metodologica internazionale
Dismissed Worship Buildings: Conservation and Regeneration from an International Methodological Perspective
Silvia Summa, Chiara Surra
The reuse of dismissed religious buildings is very frequently nowadays. It is a phenomenon that involves different institutions in order to preserve and conserve this neglected cultural heritage. Indeed, our rich religious heritage, which is strictly connected with its original
social community, risks a state of neglect, without real prospective to be of any use again. At the Polytechnic of Turin, at the DAD department, this topic was discussed in depth during a workshop that involved international experts who face the problem in their
working practice. The goal was to develop a project of sustainable reuse of abandoned religious buildings, with a balance between architectural conservation and creation of new roles for the buildings themselves.

 

Il monitoraggio strutturale per la salvaguardia del patrimonio. Seminario internazionale al Santuario di Vicoforte
Structural Monitoring for Architectural Heritage Preservation. International Seminar at the Vicoforte Sanctuary
Giulia De Lucia
In the light of the recent seismic events that irreversibly affected the Italian architectural heritage, the seminar focuses on the importance of static and seismic monitoring activities, and related issues. A wide-ranging international study investigates the complex field of the preservation of historical and architectural heritage, highlighting the requirement oh preventive interventions, managed by multidisciplinary professional skills.

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