Editoriale

a. LXXII, N. 3. Editoriale / Editorial

Andrea Longhi, Giovanni Paludi

L’approvazione del Piano paesaggistico resterà certamente una tappa significativa nella storia della Regione, sia per quanto attiene l’ambito tecnico delle discipline della pianificazione, sia per il più ampio impatto culturale e professionale che lo strumento avrà nella vita dei cittadini. Le due dimensioni, tuttavia, non possono essere separate: la pratica pianificatoria assume rilevanza solo se è espressione di una più ampia cultura del territorio e del paesaggio, e viceversa la progettazione culturale può rendersi efficace a livello locale solo se sa inserirsi in una visione strategica complessiva della regione.

Da tale duplice dinamica nasce il progetto di dedicare ai valori messi in gioco dal primo Ppr un fascicolo monografico della rivista «Atti e Rassegna Tecnica», testata scientifica che da più di centocinquanta anni connette il mondo delle professioni con la società civile, e il mondo della cultura tecnica con un più ampio orizzonte di saperi umanistici. La rivista – espressione della Società degli Ingegneri e degli Architetti in Torino, fondata nel 1866 – è luogo di dibattito aperto, e per tale ragione ha sempre seguito con interesse le trasformazioni urbanistiche e territoriali del nord-ovest del Paese, fin dai primi anni successivi alla sua unificazione, con uno sguardo sulle esperienze internazionali e un taglio intrinsecamente interdisciplinare.

Per i professionisti e gli intellettuali che seguono la rivista – ora disponibile soprattutto nella versione on-line – l’approvazione del Ppr suscita interesse e grandi aspettative, con l’auspicio che l’inevitabile dimensione burocratica dello strumento non scoraggi interpretazioni coraggiose e ambiziose, volte allo sviluppo dei contesti locali secondo strategie innovative, ma radicate in una tradizione di studi solidamente strutturata.

Per gli uffici della Regione Piemonte che si occupano di valorizzazione e pianificazione del paesaggio, il rapporto con i professionisti che intervengono sul territorio è un tassello decisivo per la corretta interpretazione, implementazione e attuazione del Piano. L’approvazione del Ppr è una tappa storica, ma assumerà rilevanza culturale e politica solo se il Piano stesso diventerà strumento di lavoro quotidiano alla dimensione locale e in tutti quei contesti settoriali che – d’ora in poi – dovranno misurarsi con la dimensione paesaggistica di ogni scelta specialistica.

Se la redazione del Piano, nel rispetto del quadro normativo di riferimento, è prerogativa di un numero ristretto di discipline tecniche e giuridiche, la sua applicazione non solo deve saper coinvolgere il più ampio numero di cittadini (obiettivo perseguito dalla campagna di comunicazione istituzionale), ma dovrà anche poter suscitare un dibattito critico approfondito, associato a una riflessione profonda sulla cultura del paesaggio che si estenda a tutte le professioni che animano la vita quotidiana dei territori, delle città e dei borghi, delle aree rurali e di quelle a vocazione industriale.

La Regione e «Atti e Rassegna Tecnica» hanno dunque trovato un punto di incontro nell’esigenza di suscitare e di animare il dibattito, non tanto con l’obiettivo di “spiegare” il Piano, ma piuttosto con la tensione a far emergere quei valori e quelle ricerche sottesi al Piano stesso, la cui rilevanza fondativa rischia di sfuggire all’ “utente” del Piano interessato solo all’aspetto prescrittivo o a un’attuazione tecnicista, magari scrupolosa, ma non particolarmente fertile. Le pagine che seguono vedono incontrarsi le competenze dei tecnici regionali e ministeriali preposti all’attuazione del Piano, degli studiosi del Politecnico di Torino che ne illustrano l’impianto culturale, di alcuni professionisti che si interrogano sul suo impatto rispetto alla vita del territorio.

È obiettivo di tutti i soggetti coinvolti che il Ppr sia soprattutto un’operazione culturale, che sappia mobilitare gli attori che “costruiscono” quotidianamente il paesaggio e lo sviluppo locale. Questo fascicolo si offre come strumento per perseguire tale ambizioso obiettivo.

 

Andrea Longhi,
Direttore di «A&RT»

Giovanni Paludi,
Regione Piemonte, Vicedirettore della Direzione Ambiente, Governo e Tutela del territorio, Responsabile del Settore Territorio e paesaggio

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